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Da Verona siamo partiti con curiosità ma con qualche incertezza: il tema del rinnovamento ci sta a cuore, ci fidiamo di Pippo Civati (innovarePD lavora tantissimo con lui già da tempo), ma eravamo anche un po' preoccupati: i media avevano fatto passare l'idea di un mero appuntamento della rottamazione, contrapposto al PD dei segretari riuniti a Roma.
Invece abbiamo avuto una bellissima sorpresa: lo scopo delle tre giornate fiorentine era quello di creare momento di incontro tra di noi, noi del PD, non per parlare del PD ma del paese.
Vietato parlare di correnti e uomini politici: solo politica, proposte e idee. Per dare un'identità al nostro PD, "Non per costruire una nuova corrente ma una campagna, un'energia, tanti punti di vista..."
L'evento si è svolto alla vecchia stazione Leopolda divenuta una struttura congressi. Un ambiento suggestivo a rappresentare un viaggio che inizia, un palco in fondo, un leggio per chi parla, una panchina dove si "scaldava" chi si era iscritto a parlare e un tavolo con " i registi" Civati e Renzi che organizzavano gli interventi, registravano le parole chiave, mandavano le slide.
Gli interventi non potevano durare più di 5 minuti!! Il gong fermava tutti, senza eccezioni.
Se qualcuno ha qualcosa da dire, 5 minuti sono più che sufficienti; sicuro!
Quindi niente "sbrodolamenti " retorici, né politichese, né comizi.
Alla Leopolda si è parlato e si è tanto ascoltato, con attenzione e rispetto: linguaggio semplice, comprensibile, autoironico, spesso emozionato. 800 iscritti a parlare, 150 interventi realizzati.
Impossibile riportare tutto quello che è stato detto: sul sito http://prossimaitalia.it è possibile rivedere la maggior parte dei contributi.
Alcuni tra i tanti temi: diritto alla casa per tutti; scuola pubblica e di qualità; non accettazione ma contaminazione e mescolanza tra italiani e non italiani, tra vecchi e giovani, donne e uomini, nord e sud, lavoro e cultura; quartieri di città da far rivivere; donne da onorare e rispettare e che contano ancora troppo poco; legalità e cultura non al servizio della politica ma autonoma e di qualità; omosessuali che vogliono vedere riconosciuta la loro famiglia; giovani che non vogliono ma devono andarsene dall'Italia; banda larga, università e ricerca, open governance, ambiente, fisco 2.0, giustizia, coesione sociale, migranti, partigiani ribelli per amore, Europa, speranza ..
Mentre al contemporaneo incontro di Roma qualcuno fischiava l'iniziativa di Firenze, dalla stazione Leopolda più volte sono partiti applausi verso i circoli e il lavoro quotidiano della base del partito.
Ivan Scalfarotto nel suo appassionato contributo ha ricordato "Sono orgoglioso di essere il vice presidente di questo PD, che è lo stesso di quello riunito a Roma: lo stesso PD pieno di buona volontà, energia, entusiasmo. "
La forza della Leopolda è ritornare alla politica portatrice sana di emozioni, sentimenti, senso dello stare insieme, orgoglio, bisogno di sentirsi comunità non portatrice malata di sola rabbia e incazzatura! Ai sorrisi di plastica non possiamo contrapporre maschere di cera.
Essere leggeri facendo le cose sul serio, investendo in innovazione, diritti per tutti e in bellezza e cultura, che sono la nostra vera ricchezza.
Già iniziamo a pensare per "Prossima fermata: Verona"
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